Treia - Morrovalle
Distance: 50 km - 753 m Ascent - 938 m Descent
I giorni passano inesorabili e siamo così giunti al quarto della nostra
traversata ed, al momento, sono solo sensazioni positive mie e quelle che
sento dagli amici. Non è sempre facile che tutto vada per il verso giusto
ma sarà per la buonissima compagnia, la bellezza dei panorami ed il
bellissimo cielo azzurro, di questi giorni, che tutto questo sembra qualcosa di speciale. La tappa odierna, un pò meno faticosa delle
precedenti, alterna strappi abbastanza impegnativi a passaggi regolari ed
a belle discese ma è anche quella che ci conduce nella
Valle del Chienti con un passaggio all'interno del centro storico di Macerata.
La serata a Treia è passata con un
qualcosa di diverso rispetto al solito e come sempre basta quel poco in più
per ricordarla. Taxi da e per il ristorante non accade quasi mai, beh... qui è
successo. Mattina soleggiata, anche oggi, quando usciamo dall'Hotel Grimaldi, nel centro storico della bella cittadina, dopo una bella nottata in cui veramente ci siamo, tutti, riposati. Si parte dal piazzale antistante le mura della città che abbiamo davanti a noi e dove ci fermiamo per mettere a punto i nostri GPS e sistemare nel miglior modo possibile le borse sui mezzi. Momento di qualche scatto fotografico e si parte andando a superare Porta Cassera. Entriamo ancora all'interno delle mura raggiungendo la piazza Don P. Arcangeli dove accanto al Teatro Comunale prendiamo a sinistra un breve tratto di via Don G. Minzoni deviando poi a sinistra su via Roma. Si prosegue poi sul prolungamento di via Altobelli e quindi su via dei Mille dove passiamo a fianco della Chiesa di Santa Chiara e alla Chiesa di San Michele Arcangelo poco prima di uscire da Porta Vallesacco.
Tenendoci a destra andiamo a percorrere via G. Oberdan e passiamo al di sotto della cresta dove sorge la Torre dell'Onglavina proseguendo sulle curve in discesa fino a raggiungere un bivio. Qui giriamo a sinistra e sempre in discesa andiamo a percorrere via Dante Alighieri imboccando poi a sinistra via San Giovanni Bosco. Raggiunta la SP128 , al bivio, giriamo a sinistra e ne seguiamo le curve fino ad arrivare alla contrada Fontevennazza. Superando l'incrocio arriviamo alla prima traversa per girare a destra ed entriamo nella zona Artigianale. Rimaniamo sulla strada principale, passando nel mezzo dei capannoni, per superare l'incrocio portandoci così fino al termine del tratto asfaltato. Continuiamo mettendo le gomme sulla sterrata ed entrando nel bosco percorriamo un tratto abbastanza pianeggiante poi, dopo la curva a destra, iniziamo la bella salita con pendenze in doppia cifra che ci conduce alla contrada Valcerasa. Circa 700 m dopo ritroviamo la discesa e procediamo fino al bivio dove, riprendendo la strada asfaltata, giriamo a sinistra. Superiamo l'ingresso del vialetto che porta a Villa Ruspoli e procediamo diritto verso le prime case.
Superandole arriviamo ad un bivio dove a sinistra parte la sterrata, che seguiamo, che che diventa poi asfaltata ed arriva al bivio con la SP361 . Giriamo a sinistra entrando a Passo di Treia per percorrerne solamente 150 m svoltando poi a destra su via E. Fermi. Alla rotonda giriamo a sinistra e andiamo a percorrere un rettilineo che lasciamo quando troviamo la traversa di via dell'Acquedotto che sembra terminare davanti al cancello. A destra, però, parte un sentiero che va ad aggirare la recinzione e ci conduce all'esterno delle piante e vicinissimi alle sponde del fiume Potenza. Seguendolo ritorniamo poi in direzione delle case e superato il Bocciodromo arriviamo all'incrocio dove tenendoci a destra ci immettiamo su via del Vallato. Il rettilineo breve, che ne segue ci porta al bivio della provinciale e girando a destra andiamo ad attraversare il ponte e ci portiamo in località Molino. Dopo la curva ci teniamo a destra e ci portiamo sulla SP53 andando ad attraversare la contrada Cantagallo arrivando dopo circa 1000 m alla traversa, a sinistra, che troviamo tra un muro di recinzione, a sinistra, ed un cancello, a destra. Svoltiamo ed inizia subito una leggera salita che dopo la curva assume una pendenza leggermente maggiore che raggiunge il 10%, ma si tratta di 450 m. Un breve tratto pianeggiante lo raggiungiamo quando arriviamo al bivio dove giriamo a sinistra.
Siamo in contrada Campetella ed il tratto più impegnativo lo dobbiamo ancora trovare. Leggerissima discesa con curva a destra e poi davanti a noi eccola li la salita che non vorresti mai fare ma che, a questo punto, ci tocca. Appena superata la cabina elettrica, alla nostra sinistra, inizia il muro con un primo tratto di 300 metri dove la pendenza adesso arriva al 21% poi scende di pochissimo e gli ultimi 800 m li facciamo quasi in apnea al 19%. La fatica inizia a farsi sentire anche se siamo supportati, quasi tutti, dagli aiuti del motore delle nostre e-bike, ma sono gli stoici Gigi e Roby che con le loro muscolari e tutto il peso delle borse e degli zaini non mollano un attimo. Raggiunto il bivio sulla SP124 giriamo a destra ed andiamo a percorrere un breve rettilineo con la strada sempre in costante salita ma con livelli che sono ad un terzo della precedente. Siamo arrivati a Pollenza dove l'ampia insegna sul muro ci indica anche l'altitudine dei 341 m s.l.m. Superiamo la porta di accesso alla città e troviamo subito all'interno delle mura la Chiesa di San Biagio ed andiamo ad attraversare il bel centro cittadino prima di andare a riprendere la provinciale dove giriamo a destra.
Raggiunta la rotonda prendiamo la seconda uscita e ci immettiamo sulla SP12 che in discesa e dopo un'ampia curva raggiunge un bivio. Qui la lasciamo per deviare a sinistra e con un panorama bellissimo, che si perde a vista d'occhio sulle colline, ci portiamo su questa stradina laterale che praticamente priva di traffico ci fa arrivare, tenendoci a destra, ad un'altro bivio dove, accanto ancora alla provinciale, giriamo a sinistra. Proseguiamo sulla Strada comunale Cupidia ed entriamo in contrada Morla. Con la strada ancora in discesa raggiungiamo il lungo rettilineo ed iniziamo a seguirlo fino all'altezza dei due alberi che sono messi a segnalare la presenza, tra di loro, di una strada. Giriamo a destra e lasciamo l'ampia sede stradale per seguire questa bella stradina che in un tratto pianeggiante passa nel mezzo di grandi pratoni dove le vicine colline ci fanno compagnia. Siamo solo noi 11 biker che percorriamo questa bellissima strada e qualche km dopo raggiungiamo il bivio con la strada provinciale Rotelli dove giriamo a sinistra. Un breve rettilineo ci fa arrivare alla traversa, a destra, dove girando ci portiamo sulla SP165 .
Andiamo a percorrere il rettilineo, circa 1000 m, e raggiunta la curva lasciamo la strada asfaltata per portarci sulla bella strada bianca che parte davanti a noi imboccando la Strada Vicinale Mozzavinci Consalvi . Una leggerissima salita e il successivo tratto in discesa ci fa arrivare all'incrocio dove girando a destra imbocchiamo la strada di Contrada Mozzavinci. Una breve salita, 800 m circa, ci porta su un falsopiano che raggiunge un bivio dove giriamo a sinistra per entrare sulla strada di Contrada Montalbano. Breve discesa e poi iniziamo la salita che, dopo la curva a destra, cambia di pendenza ma rimane nella norma del 10%. Sono circa 1500 m da percorrere su quest'altra bellissima stradina asfaltata e senza traffico prima di raggiungere sulla strada di Contrada Rotocupa la località Santa Croce di Macerata. Raggiunto il bivio ci teniamo a destra e andiamo a percorrere la stradina laterale che va ad attraversare questa zona periferica della bella cittadina e rimanendo sempre sulla strada principale con l'ultimo strappo arriviamo al bivio di viale Indipendenza. Di colpo ci rituffiamo nella quotidianità vedendo il traffico e con le auto che si incolonnano e che suonano clacson.
Giriamo a sinistra ed andiamo a percorrerne il rettilineo fino ad arrivare al bivio dove alla nostra destra troviamo la Chiesa di Santa Croce. Giriamo a destra per percorre in discesa via Spalato e con alcune curve ed un lungo rettilineo arriviamo alla traversa di via E. Ricci dove giriamo a sinistra. Siamo nella parte nuova della città di Macerata e seguiamo queste strade alternative per rimanere comunque lontano il più possibile dalle auto. Quartieri quindi periferici dove i palazzi non mancano ma fortunatamente almeno le auto sono abbastanza rare. Terminato il rettilineo di questa strada giriamo a destra su via Roma e procediamo su quest'altra strada in discesa fino al bivio successivo. Girando a sinistra percorriamo adesso via Issy-le Moulineaux per arrivare all'altro bivio con via Piero e Lorenzo Cioci. Con un'ampia curva ci portiamo all'incrocio di via G. Valentini e proseguendo diritto arriviamo in piazza U. Pizzarello. Curva a sinistra per arrivare all'incrocio e seguire quindi a destra via M. Morbiducci ed alla prima a destra andiamo ad imboccare via dei Giardini. Aggirando i Giardini A. Diaz ci teniamo a destra su viale F. Puccinotti e poco dopo arriviamo alla curva che ci immette su viale Trieste.
Lo percorriamo tutto e raggiunta la rotonda di piazza N. Sauro giriamo a sinistra per entrare nel centro storico. Le bancarelle del mercato ci limitano non poco il nostro girare per queste strette stradine ed in alcuni casi, essendo il passaggio non possibile, siamo anche costretti a spingere le nostre mtb su per qualche gradino. Qualche attimo di pausa, per togliere dalle spalle il peso degli zaini e soprattutto scendere di sella, per un buon pranzo che ci riserva l'Osteria Il Quartino ma ahimè viene sempre l'ora di ripartire. Riscendiamo quindi verso piazza N. Sauro e prendiamo, alla rotonda, la seconda uscita, per immetterci su corso f.lli Cairoli e raggiungiamo la traversa, a sinistra di vicolo degli Orfanelli. La stradina a sinistra ci conduce in via Pozzo del Mercato e secondo la nostra traccia dovremmo seguire la sterrata che parte all'esterno del boschetto. Purtroppo dopo qualche metro siamo costretti a retrocedere e decidiamo di prendere la strada di via V. Paladini che raggiunge poi la grande rotonda dove seguiamo le frecce direzione verso Civitanova Marche.
Entriamo nella Valle del Chienti con il rettilineo di via V. Pancalducci, SP63 , ci fa arrivare al bivio dove con cautela ci teniamo a sinistra ed andiamo a seguire questo lungo rettilineo che va a superare il Santuario di Santa Maria delle Vergini. (Secondo una leggenda popolare, alla fine del Cinquecento un coccodrillo comparve lungo le rive del fiume Chienti, facendo strage di animali e catturando un bambino: il padre inseguì la bestia con un forcone e, invocato l'aiuto della Vergine Maria, riuscì a trafiggerlo. La bestia fu impagliata e appesa a un gancio su uno degli archi della navata della sinistra della chiesa, dove è visibile ancora oggi). Prendiamo poi il prolungamento di via L. Ventura, SP10 , per superare il cancello d'ingresso del Parco di Villa Pantaleoni che troviamo alla nostra sinistra e seguiamo la provinciale per la lunghezza di oltre 5 km rimanendo comunque in un bellissimo contesto tra colline e spazi ben curati. Anche se stiamo percorrendo una provinciale il traffico è davvero scarso e raggiunto un primo bivio rimaniamo sempre sulla strada principale, tenendoci a sinistra. Seguendo quest'altro bel tratto, abbastanza pianeggiante, in fila indiana coma siamo soliti fare quando stiamo su strade asfaltate proseguiamo sul nostro tracciato.
Raggiunto il bivio, dove troviamo il cartello con l'indicazione per San Claudio, giriamo a destra e andiamo a percorrere la strada di Contrada Trodica che raggiunge un bivio. Tenendoci a sinistra seguiamo la strada di Contrada Burella che con un breve strappo al 6% di pendenza ci fa arrivare alla lunga discesa che raggiunge l'incrocio. Prendiamo la seconda a sinistra e andiamo a percorrere il breve muro della strada di Contrada Castellano, 500 m al 14%, per deviare a destra sul tratturo che, con un lungo rettilineo, va ad attraversare i pratoni coltivati raggiungendo poi un vecchio cascinale abbandonato di cui attraversiamo il cortile. Uscendone arriviamo all'incrocio e proseguiamo sul rettilineo che parte davanti a noi ed iniziamo una discesa fino a raggiungere un bivio. Tenendoci a destra ci portiamo sulla strada della Contrada Campomaggio ed alla prima traversa, asfaltata, giriamo a sinistra su via L. Giussani che con un tratto in discesa e successiva risalita ci conduce al bivio con la SP86 . Siamo entrati nel territorio comunale di Morrovalle e oramai manca davvero poco all'arrivo della nostra meta odierna. Giriamo a sinistra e andiamo a percorrerne 150 m per deviare poi a destra sulla strada di Contrada Cunicchio che percorriamo fino a raggiungere un'incrocio. Giriamo a destra e seguiamo la strada di Contrada Nardone che raggiunge un'incrocio. Qui giriamo a destra e al bivio a sinistra dove terminiamo la tappa odierna.
Punto di partenza della nostra tappa:
HOTEL GRIMALDI
Corso Italia Libera, 9 - Treia (MC)
info@grimaldihotel.com
www.grimaldihotel.com
+39
0733 210009
Copyright - Pierangelo Resnati - tutti i diritti riservati
Commenti
Posta un commento