Vasconi - Treia
Distance: 44 km - 1.082 m Ascent - 1.248 m Descent
Terzo giorno del nostro tour e anche questa mattina, al risveglio, una
splendida giornata di sole con temperature già abbastanza alte nonostante
siamo alla metà di maggio. Rimarremo all'interno della
Valle del Potenza e fino all'arrivo a
Treia , secondo il grafico che ci
indica il GPS, sarà un susseguirsi di belle salite e di discese che non
vorresti mai terminare. Anche quella odierna, come nei giorni
precedenti, sarà un'altra tappa di quelle che mi ricorderò perchè guardando
l'altimetria andrò, insieme agli amici, a superare i 1000 metri di
dislivello. Ma tutto questo non ha importanza perchè le distrazioni
sull'itinerario saranno talmente tante che non avrò nemmeno il tempo di
guardare o sentire la fatica. Ed allora, zaino in spalla e borse sulla
mountain bike ed ecco il primo colpo di pedale che sancisce la nuova
partenza.
La bellissima serata, passata all'Agriturismo Il Casato, con una cena a base di specialità regionali accompagnate dall'ottimo
Verdicchio e da un rosso davvero importante non hanno lasciato traccia e dopo
una buona ed abbondante colazione si parte. Ci portiamo a destra e
raggiungiamo il bivio della strada Vocabolo Mistriano ed iniziamo la discesa
nel mezzo di queste bellissime colline dove le fattorie, poco distanti tra di
loro, danno quel tocco di colore nel mezzo del verde dei prati. Strada non
molto larga e praticamente senza traffico che arriva ad un bivio dove
tenendoci a sinistra andiamo ad imboccare via Mistrianello la cui sede
stradale diventa molto più stretta. Un breve strappetto ci conduce davanti ad
un piccolo nucleo di case che lasciamo alla nostra sinistra per procedere sul
lungo rettilineo, a tratti alberato, che raggiunge e supera il sottopasso
della Pedemontana delle Marche (tratto ancora in costruzione) prima di
arrivare al bivio della
SP256 . Strada abbastanza trafficata che, per qualche momento, ci fa ritornare alla
realtà dove giriamo a sinistra e andiamo a raggiungere la prima rotonda
entrando a
Matelica.
Proseguiamo sempre diritto ed arriviamo alla rotonda successiva dove
giriamo a sinistra per immetterci su viale C. Battisti dove passiamo a
fianco della
Chiesa della Beata Mattia
e al Monastero delle Clarisse. Poco
dopo giriamo a destra e seguendo le indicazioni del centro storico
percorriamo via F. Filzi per arrivare davanti alla
Chiesa di Santa Teresa e dell'annesso
Convento (Risale alla metà del XVII secolo, la sua costruzione è durata dal 1695
al 1712) dove giriamo a sinistra. Proseguiamo sul pavé di via G.
Oberdan e percorrendone il rettilineo arriviamo a fianco alla
Chiesa di San Filippo Neri. Passiamo, poi, al di sotto della bellissima
Loggetta Ottoni che è parte
integrante di Palazzo Ottoni (Fu costruito nel 1472, per conto di Alessandro e Ranuccio Ottoni, dagli
architetti Costantino e Giovan Battista da Lugano). Poco dopo giriamo a destra e andiamo a percorrere la stretta stradina
che ci conduce al piazzale antistante la
Chiesa di San Francesco che risulta
chiusa e transennata dopo il sisma del 2016. Proseguiamo a sinistra per
stradine laterali e raggiungiamo
Porta Campamante dove superiamo
l'arco e ci riportiamo sulla
SP256 . Curva a sinistra e andiamo a percorrerne poco più di 150 m per
raggiungere la rotonda dove giriamo a destra superando l'arco del
sottopasso ferroviario.
Tenendoci ancora a destra ci immettiamo in un'altra stretta stradina
asfaltata, Vocabolo Trinità, che sempre in salita, con pendenze poco al di
sopra del 10%, raggiunge e supera la località Campochiesa-Palombara
dove lo strappo per un attimo termina. Finisce, però, anche il tratto
asfaltato e davanti a noi si presenta un tratturo che, sempre in salita,
raggiunge la prima vetta della collina. Accanto ad una fattoria
proseguiamo sul Vocabolo Ceresi ed arriviamo a fianco di alcune vigne
prima di iniziare la discesa su sterrato che raggiunge il bivio. Ci
teniamo a sinistra ed andiamo a percorrere la stradina asfaltata che
raggiunge poi un'altro bivio dove giriamo a destra. Tratti alberati che si
alternano in continuazione con ampi spazi liberi mentre attraversiamo
questa bella campagna in un contesto leggermente selvaggio. Poco più
avanti il fondo asfaltato termina e riportandoci su fondo sterrato andiamo
a seguire questo mangia e bevi che segue le sponde del Rio Campagnano. Il saliscendi ci prepara all'inizio del tratto impegnativo con la
salita, su strada ancora sterrata, che risale il Monte Lavacelli. Strada ampia e mai impegnativa se si eccettua il tratto, dopo la
struttura della fattoria, che arriva al bivio dove le pendenze vanno in
doppia cifra.
Salita che divido in quattro step, il primo a quota 480 m che risale
verso la fattoria semplice, il secondo dopo il bivio dell'azienda agricola
impegnativo, il terzo dopo il bivio a sinistra, impegnativo, il quarto
abbastanza semplice e senza difficoltà alcuna su strada bianca. Dopo circa
4,5 km di salita raggiungiamo il bivio ed è ora, adesso, di iniziare la
discesa. Sempre su strada sterrata e con pendenze medie -8% arriviamo in
un bellissimo contesto semi collinare, che vorresti non terminare mai, al
piccolo borgo di Stigliano. Ritornati
su fondo asfaltato seguiamo la stradina a sinistra che in un tratto in
falsopiano aggira il
Colle Torricella ed imbocchiamo
la
SP121 che inizia poi una discesa in un contesto di paesaggi bellissimi
arrivando in località Serrone.
Superando le poche case passiamo sotto la volta di quella che poteva, un
tempo, essere l'entrata del borgo. Discesa all'ombra degli alberi fino al
bivio dove giriamo a destra e raggiunto il successivo deviamo a sinistra
per arrivare in località Biagi dove superiamo la piccola
Chiesa di Santa Maria delle Pantanelle. (All'origine della costruzione della cappella è una edicola sacra con
l'immagine della Beatissima Vergine, posta in una strada, detta Madonna
delle Pantanelle).
Proseguiamo sempre diritto per arrivare al bivio con l'edicola Mariana e
con un leggero strappetto entriamo in località
Cagnore per arrivare a quel che resta
del piccolo borgo. Qui il terremoto ha completamente distrutto le case e
la
Chiesa di San Giovanni Evangelista e
i sui segni sono tutt'ora visibili con i ruderi che sono stati lasciati li
al loro destino. La prova di questo potete vederla con queste immagini (2011 Google Maps) e (2022 Foto Album) che lasciano dentro di me un segno di amarezza per la perdita di queste
tante testimonianze che non ritorneranno più disponibili anche in futuro.
Attraversiamo le case su via Paolo Borsellino ed in breve arriviamo a
Gagliannuovo seguendo questa stradina
che va ad attraversare questa bella collina. Non appena entriamo in paese
troviamo la Chiesetta che esternamente sembra perfettamente agibile se non
fosse per il piccolo campanile che è attualmente tutto transennato con
putrelle in acciaio che lo proteggono dal crollo (2011 Google Maps) e (2022 Foto Album). Sempre in discesa, superate le case del borgo e il bel tratto di
campagna, raggiungiamo il bivio sulla
SP502
dove giriamo a destra e procediamo fino alla traversa, a sinistra su via
Barletta nel piccolo abitato di
Cesolo.
Strada secondaria in cui il traffico è davvero al minimo che inizia
subito in salita e per i prossimi 1500 m la pendenza rimane costante
intorno al 12%. In un bellissimo scenario di colline raggiungiamo il
falsopiano e con un continuo saliscendi arriviamo al bivio. Curva a destra
per andare a percorrere il rettilineo e raggiunto il bivio per
Pitino proseguiamo a sinistra per
raggiungere un bellissimo paesaggio che va ad attraversare dei grandi
pratoni con alla nostra destra la collina dove svetta la
Torre del
Castello di Pitino. Una breve salita, sono 800 m al 5%, ci prepara al all'inizio della
discesa che dopo 400 m raggiunge il bivio. Giriamo a sinistra percorrendo
il tornante seguendo la strada di Contrada Vallonica che con tratti a
curve e lunghi rettilinei ci conduce al bivio con la strada di Santa Maria
in Piana dove giriamo a sinistra. Circa 100 m dopo giriamo a destra per
procedere, adesso, in salita, verso il bivio della strada di Contrada
Conce dove giriamo a destra per arrivare poi in discesa al bivio
successivo con la strada di Contrada San Carlo. Giriamo a sinistra e ci
attende adesso un'altro tratto in salita con una pendenza media del 5% ma
della lunghezza di oltre 2 km.
Raggiunto il bivio, a fianco del ristorante, giriamo a destra e andiamo a
percorrere quest'ampia strada asfaltata,
SP169 , che dopo circa 1100 metri in leggerissima discesa arriva a fianco alla
struttura del
Convento Zoccolanti ed al bivio, dove giro a destra, imbocco la stradina che mi porta
davanti al
Santuario del Santissimo Crocefisso. Scatto qualche fotografia dell'esterno, perchè davanti all'entrata
della Chiesa sono state poste delle transenne che ne impediscono il
passaggio. Noto anche qui la presenza di alcune travi in acciaio che
sostengono una parte della facciata e altri che invece sono retrostanti
intorno alla cupola. Anche qui il terremoto ha lasciato il segno ma
fortunatamente la struttura seppur in parte lesionata sembra esternamente
in buono stato. Mancano, a questo punto, pochi chilometri all'arrivo ma
per raggiungere il centro storico di Treia dovremo percorrere ancora
qualche tratto in salita ma oramai anche quest'oggi la nostra bella ed
intensa giornata ce la siamo davvero goduta tutta. Raggiunto il bivio
delle provinciali prendiamo a destra e ci portiamo sulla
SP128
che raggiunge il bivio dove con cautela proseguiamo diritto verso Borgo
Vittorio Veneto. Ultime salite a destra passando per l'arco di
Porta Montana da dove si prosegue
all'interno del centro storico fino raggiungere la bella piazza della
Repubblica dove termina la nostra avventura odierna.
Punto di partenza della nostra tappa:
Loc. Vasconi 11/A Castelraimondo (MC)
Tel: 0737642077
Cell: 3406187074
E-mail: info@agriturismoilcasato.it
Copyright - Pierangelo Resnati - tutti i diritti riservati
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