Tappa 03 - Empoli - San Casciano Val di Pesa
Empoli - San Casciano Val di Pesa
Oggi è il terzo giorno in Toscana, sembravano lunghi i giorni da passare in sella ed invece eccoci già pronti per un altro trasferimento. Quest'oggi da Empoli, in Valdarno, ci trasferiamo in Val di Pesa con un percorso che già con i suoi 60 e passa km la dice lunga sull'effettiva difficoltà. Speriamo nel meteo che, come nei giorni precedenti, ci ha lasciato stare all'asciutto mentre intorno a noi imperversavano temporali anche di grossa entità. Sarà una lunga giornata, ma guardando la traccia passeremo per angoli di valle dove i paesaggi si perderanno a vista d'occhio e dove le colline con uliveti e vigneti la faranno da padrone. Un'angolo di questa Toscana che non conosciamo assolutamente e che rimane lontano, al momento, dai grandi tour dove troveremo senz'altro qualche sentiero chiuso o impossibile da percorrere, ma siamo venuti qui per aprire un tracciato che con le varie tappe arriverà poi a congiungersi con il precedente dello scorso anno Valdelsa-Assisi.
La serata è passata piacevolmente tra un'apericena all'enoteca Ci Risiamo dove trovate una bella scelta di prodotti e un buon gusto nel servizio arriva l'ora di cena ed allora eccoci pronti, già in strada, per arrivare al Ristorante Ramerino. Ad accoglierci quando entriamo c'è Elisa che con un bellissimo sorriso ci indica il tavolo che ci ha assegnato. Ovviamente ci facciamo consigliare per il menù perché vogliamo assaggiare solo specialità locali. Iniziamo così con un antipasto di salumi e crostini per poi proseguire con dei buonissimi ravioloni e quindi con alcuni dolci fatti in casa il tutto, ovviamente, accompagnato da qualche buon bicchiere di vino. Tanta cordialità all'interno del locale che consigliamo anche a chi percorrerà il percorso dopo di noi. Mattino, ore 8:00, ritrovo in sala colazioni per preparaci a questa lunga pedalata che ci aspetta. Sala piena di persone, però la prima cosa da fare è controllare la gomma anteriore di Luigi che ieri sera prima di andare a dormire sembrava essersi afflosciata un poco. Una rapida carica con una bomboletta in dotazione all'amico Maurizio e andiamo a far colazione così avremo il tempo, poi nel caso di altri problemi, di provvedere prima di partire alla sostituzione della camera d'aria.Mentre ci stiamo gustando la bella tazza di cappuccino, presso l'Hotel Il Sole, fuori sta piovendo. La nostra è una colazione che dura qualcosina in più del normale perché il tavolo del buffet è pieno di cose buone da mangiare ed è veramente un peccato non assaggiarle. Però tutto ha un limite e perciò ultimate le operazioni di pagamento e restituzione delle chiavi iniziamo a sistemare le varie borse sulle mtb ed usciamo. Incredibilmente il meteo, nel frattempo è migliorato e almeno, anche se ci sono dei grandi nuvoloni, non piove. Salutiamo i proprietari dell'albergo e iniziamo la nostra tappa che sarà lunga ed abbastanza faticosa visto i km da percorrere ma sopra tutto il dislivello. Uscendo su piazza Don G. Minzoni ci teniamo a sinistra ed arriviamo all'incrocio con via G. Verdi. Essendo la direzione, in cui stiamo andando, in contromano saliamo sulla pista ciclo pedonale e dando sempre la precedenza ai pedoni pian piano ci portiamo in direzione del semaforo e quindi dell'incrocio con via G. da Empoli. Lo attraversiamo e proseguiamo diritto fino a piazza della Vittoria dove giriamo a destra e passiamo accanto al Santuario della Madonna del Pozzo (Sec. XVI) per proseguire sempre diritto su via G. Carrucci e girare a destra alla prima traversa per portarci su via Amendola.
Giriamo quindi a sinistra su via XX Settembre ed arrivati sino al termine della via giriamo a sinistra e andiamo ad incrociare la SS67 . Giriamo a sinistra e ne percorriamo poco più di 200 m poi giriamo a destra e imbocchiamo via G. Masini e successivamente via F. Berni. Superiamo il ponte sul torrente Orme e dopo la curva a sinistra della strada alla prima traversa giriamo a destra ed entriamo su via Basilicata. Raggiungiamo la rotonda e giriamo a destra su via Serravalle San Martino ed entriamo poco dopo nel sentiero che attraversa il bel Parco di Serravalle. Uscendone dalla parte opposta siamo su via della Tinaia e secondo il nostro GPS dovremmo girare a sinistra andando a percorrere un tratto sterrato che attraversando i campi ci porta nuovamente sulla stradina della Tinaia che si stacca a sinistra. Purtroppo una grossa catena e un bel cartello con "Divieto di accesso" ci ferma e così dopo aver controllato la mappa sul GPS proseguiamo diritto e giriamo a sinistra andando a percorrere il single trail che attraversa il grande pratone e ci riporta nuovamente su via della Tinaia. Giriamo a destra e seguiamo il corso del fiume Arno superando la località Bellaia e quando terminiamo la curva a destra, che segue l'ansa del fiume, il fondo diventa sentiero con fondo a tratti sterrato a tratti asfaltato e man mano che procediamo sempre più stretto.
Passiamo accanto ai campi del Montelupo Golf Club (che in alcuni punti sono liberi all'accesso), proseguendo lungo un bel sentiero e single trail che rimane a fianco delle sponde del fiume fino a quando non raggiungiamo Montelupo Fiorentino. Seguendo via la Torre passiamo accanto alla Torre Frescobaldi (Sec. XIV - che è stata costruita a tutela del traffico Fluviale) ed arriviamo a ridosso del Parco Urbano dell'Ambrogiana. Andiamo a superare il sottopasso della ferrovia e ci immettiamo su Viale Umberto I. Lo percorriamo tutto e arrivati al bivio giriamo a sinistra ed andiamo ad attraversare il ponte che supera il fiume Pesa e ci portiamo su piazza Libertà. E' ora di un buon caffè e ne approfittiamo subito vedendo alla nostra sinistra un Bar Pasticceria che solo dalle vetrine invita ad entrare. Anche qui tanta qualità e un ottimo servizio oltre alla buona ospitalità. Ripartiamo e uscendo dalla piazza ci teniamo a destra e ci immettiamo su via don G. Minzoni andando a superare il ponte sul fiume Arno quando ci immettiamo su via S. Allende. Ne percorriamo 600 m poi alla prima traversa a destra giriamo e iniziamo la bella salita su via Valicarda che supera una zona residenziale e ci porta nel mezzo di vigneti e ulivi dove sempre in costante, ma leggera salita, arriviamo fino al termine del tratto asfaltato proprio davanti all'Agriturismo.
Un attimo di pausa per attendere chi nel frattempo si è fermato per togliersi qualche indumento e dopo aver sorseggiato un bel po' d'acqua si riparte. La strada seguita a salire ma adesso su strada sterrata che però ha un ottimo fondo e perciò non abbiamo mai bisogno di scendere di sella. Saranno 3,5 km di salita ma mai impegnativa dove passiamo sempre e costantemente nel mezzo del bosco senza mai incontrare nessuno. Al km 16,5 la salita termina e arrivati sotto i rami di una grande quercia ci fermiamo un attimo per controllare quale dei sentieri che dipartono dobbiamo imboccare. Tenendoci a sinistra andiamo a seguire la sterrata che su un fondo non proprio ideale e reso viscido dall'umidità di questi giorni inizia la discesa verso il territorio comunale di Capraia passando per l'Abbazia di San Martino in Campo (Sec. XI -Nasce come struttura conventuale e potrebbe essere messa in relazione ad un'antica viabilità alto-medievale di crinale, che dall'Arno, attraversato nel punto più stretto (area della Gonfolina), giungeva nel pistoiese). La sterrata termina e quando ripartiamo iniziamo la discesa su una bella stradina stretta e con fondo a tratti asfaltato superando le poche case della piccola frazione con un tratto panoramico che passa da cipressi, uliveti, pini marittimi e vista sulle vicine colline che lascia davvero a bocca aperta.
Il cielo è sempre plumbeo ma per adesso non piove però l'umidità è davvero tanta e quindi i copri maniche che abbiamo addosso fanno il loro dovere di tenerci le braccia al caldo mentre scendiamo con un poco di velocità per la stradina di via San Martino fino a raggiungere l'incrocio in località Abbachini. Proseguiamo diritto e ci immettiamo sulla SP44 e dopo la curva un breve tratto pianeggiante prima della breve salita che arriva al bivio successivo in località Artimino. Lasciamo la provinciale e giriamo a sinistra su via della Chiesa e procediamo tra gli ulivi fino ad arrivare davanti alla Pieve di San Leonardo ad Artimino (Sec. X - Già citata nel diploma del 998 dell'imperatore Ottone III che elenca i privilegi del vescovo di Pistoia enumerando anche "plebs... in Artimino", è forse anteriore all'insediamento abitato di Artimino, un borgo murato documentato, comunque, come "castello" fin dall'XI secolo). Ci fermiamo per forza di cose, perché dobbiamo scattare fotografie del bellissimo luogo circondato da cipressi e con la bella ed antica scalinata che da la possibilità di accedere alla Chiesa. Cielo sempre più grigio e con nuvole a tratti che si aprono, lasciano passare quei pochi raggi di sole e poi vai col grigio, importante però che non piova.
Dopo aver scelto i particolari per le foto, ma qualcuno ovviamente sarà sfuggito, ripartiamo. Usciamo dallo spiazzo, che si trova a fianco della Chiesa dove si può vedere anche la parte retrostante di questo bellissimo ed antico edificio, scendiamo nuovamente su via della Chiesa e tenendoci a destra e poco dopo superiamo il borgo medioevale di Artimino. Dove la cinta muraria è pressoché intatta. Bellissimo anche qui, nel mezzo degli ulivi questo suggestivo paese che è stato costruito sul Colle del Montalbano. Lo lasciamo alle nostre spalle e prendiamo il rettilineo che su via Papa Giovanni XXIII percorrendone però solamente 250 m perché a metà del bellissimo viale alberato c'è una sterrata e noi li ci infiliamo per escludere un bel tratto di asfalto, ma anche per vedere e godere del bel paesaggio della vallata. Dopo una prima fase di discesa, risaliamo seguendo la stradina che con un paio di curve, in salita, ci conduce a ridosso di alcune case ed arriva all'incrocio con via del Palazzone. Una bella stradina asfaltata, non molto larga dove il traffico è praticamente inesistente che passa nel mezzo di un grandissimo uliveto ed ad un bosco di macchia mediterranea su un tratto a curve dove si inizia già a prendere un poco di velocità ma è poi il lungo rettilineo in discesa che ti lascia davvero a bocca aperta.
Vogliamo goderci davvero questa opportunità e quindi molliamo il freno e giù a manetta dove arriviamo all'incredibile velocità di 65 km orari…. (Ci fossero stati gli autovelox ci avrebbero multati….) Adrenalina al massimo mentre percorriamo questo incantevole angolo di Toscana ed in pochi minuti arriviamo a Poggio alla Malva. Attraversiamo il piccolo borgo e ancora curve per arrivare nel fondovalle percorrendo via F.lli Buricchi. Dopo l'ultimo tornante che curva a destra arriviamo al bivio con via della Stazione e ci teniamo a destra per procedere fino all'incrocio. Giriamo a sinistra e superiamo il ponte sul Torrente Ombrone e imbocchiamo via Cattani Cavalcanti strada che passa accanto alla ferrovia Firenze-Pisa. Il navigatore ci informa che dobbiamo girare a destra, dopo aver percorso circa 650 m della strada, dove dovrebbe esserci una strada sterrata, ma guardando a destra troviamo solo un piccolo single trail che non promette molto di buono. Davanti al gruppo c'è Luigi che segue il tracciato ed a un certo punto si ferma e inizia a ridere… arriviamo tutti vicino e guardiamo il passaggio in cui, secondo la mappa, dovremmo passare… un cunicolo che serve da sottopasso ferroviario dove l'altezza non è neppure di 1,50 m e dove per passare dobbiamo tenere la testa bassa camminando gobbi.
Meno male che c'è la larghezza così non facciamo nemmeno fatica con le mtb, ma il passaggio è davvero stretto. Usciti dalla parte opposta troviamo bosco e rovi e canneti e un sentiero non percorribile in sella…. Però noi siamo qui per controllare che tutto sia davvero accessibile e quindi lasciamo per un attimo le nostre mtb appoggiate ad alcune piante e ci addentriamo nel mezzo della boscaglia. Dobbiamo però notare che il vecchio sentiero non esiste più e che pertanto da questo punto non si riesce a passare e perciò dovremmo fare a ritroso il percorso del sottopasso e riportarci sulla strada asfaltata. Solo quando saremo li verificheremo quale strada seguire per riportarci in traccia, adesso dobbiamo solo pensare di toglierci da questo brutto tratto che passa accanto alle sponde del fiume Arno che quest'oggi di colore è un bel marrone carico. Guardate le mappe ripartiamo e seguendo nuovamente un tratto di SP45 entriamo nel territorio comunale di Signa. Superiamo, al bivio, la piccola Chiesa di San Rocco (Sec. XIII), posta tra le poche case del piccolo borgo, e proseguiamo sulla statale per raggiungere il bivio dove giriamo a destra su via Roma. E' ora di pranzo e qualcosa ci dice che è ora di fermarci per mettere qualcosa sotto i denti. Troviamo un bel negozietto di alimentari che è ancora aperto e ci fermiamo.
All'esterno cassette piene di Porcini che solo a guardarli ti vien fame. Entriamo. Il proprietario che, come noi, ama lo sport del ciclismo ci chiede dove siamo diretti perché abbiamo sulle spalle ancora i nostri zaini. Gli spieghiamo da dove siamo partiti e dove arriveremo e facendoci i complimenti ci invita a provare la Schiacciata Toscana con prosciutto Crudo toscano e pecorino…. Qualcuno di noi non sa se prendere la proposta oppure qualcos'altro ma si ricrede subito dopo l'assaggio dell'affettato. Una bella lattina di birra fresca dal frigorifero e alé…. Tutti fuori in strada per mangiare questa buonissima leccornia. Maurizio, ultimo del gruppo ad uscire, acquista anche delle albicocche che in men che non si dica spariscono. Un poco ci siamo riposati e rifocillati ed adesso però è ora di partire. Un timido sole intanto si fa largo tra le nuvole e risaliti in sella partiamo. Ci immettiamo poi su via allo Stadio che ci conduce al Ponte Nuovo che attraversa il fiume Arno ed entriamo nel territorio comunale di Lastra a Signa. Al semaforo ci teniamo a destra e andiamo ad imboccare il senso unico di via Rossini una stradina che leggermente in salita ci porta davanti, dopo una deviazione con curva a sinistra, alla Cappella della Madonna dei Dini (Sec. X - che si trova in un punto strategico sulle vecchie strade che valicavano l'Appennino in direzione Nord).
Proseguiamo diritto seguendo via Val di Rose ed all'incrocio della SP72 la attraversiamo e giriamo poi a destra su via Meucci e quando la strada si divide noi prendiamo il tratto sterrato a sinistra e con un'inversione a U, passando nel mezzo di un uliveto, arriviamo in via F. De Sanctis un'altra bella stradina che passa a margine di alcune case e arriva all'incrocio con via di Calcinaia. Stradina asfaltata e stretta che con una bella curva, da dove si gode un ottimo paesaggio, entriamo nella piccola frazione di Calcinaia e superiamo la Chiesa di Santo Stefano (Sec. XIII). Proseguendo arriviamo ad attraversare il piccolo centro storico passando per piazza A. De Gubernatis dove si vede un bel palazzo con annessa Torre ed il rettilineo con stradina che passa tra le antiche case rimanendo sempre in costante salita. Superiamo il piccolo Oratorio di San Carlo Borromeo e arriviamo a passare sotto la volta di una casa. Abbiamo percorso si qui oltre 30 km ma la strada che ci attende, prima di arrivare al nostro punto di arrivo è ancora lunga e ci saranno ancora salite e discese da affrontare. Ci fermiamo un attimo per bere qualche sorsata d'acqua e poi riprendiamo a seguire questa bella stradina che con un continuo saliscendi ci fa passare accanto al vecchio Frantoio proseguendo in falsopiano tra una quantità infinita di uliveti.
Raggiungiamo la piccola frazione di Sant'Ilario. Arrivati in prossimità dell'incrocio dove alla nostra sinistra c'è il sottopasso della FI-PI-LI ci teniamo a destra e proseguiamo sulla stradina di via della Valle che con un bel tratto in salita corre accanto alla strada di grande comunicazione e la attraversiamo quando arriviamo alla piccola frazione di Bricoli. Ancora salita seguendo la strada di Roncigliano e ci accorgiamo di non avere più acqua nelle borracce. Cercare un punto di ristoro da queste parti è come cercare l'ago in un pagliaio ed allora decidiamo di fermarci alla prima casa che troveremo sul nostro percorso sperando che qualcuno sia così gentile di darci ascolto. Arriviamo nei pressi di un'agriturismo e troviamo il cancello chiuso, però a destra c'è un campanello… ci guardiamo in faccia e proviamo a suonare. Dalla casa, non molto distante, si affaccia una signora a cui chiediamo se è possibile riempire le borracce. Non ci apre il cancello ma arriva con in mano alcune bottiglie d'acqua che ci scoliamo in pochi minuti perché la sete era veramente tanta. Ce ne porta delle altre con cui adesso riempiamo i nostri contenitori. Chiediamo anche quanto dobbiamo pagare per il grande servigio ricevuto ma la signora ci fa i complimenti e dopo alcune domande sul tracciato che stiamo seguendo con un sorriso si accomiata senza voler alcun pagamento (grandissima). La stradina che sale ancora, ma in modo meno impegnativo, ci conduce fino ad un bivio dove ci teniamo a sinistra e poco dopo risaliamo leggermente per entrare nella radura davanti alla bella Chiesa di Santa Maria a Marciola (Sec. XV).
Porta chiusa e quindi non visitabile, nemmeno questa, però possiamo ammirarne l'esterno con la bella facciata neo-romanica e il bel campanile nella parte retrostante. Proseguiamo, a sinistra ed andiamo ad immetterci sulla sterrata che attraversa il bosco e raggiunto un bivio proseguiamo sempre diritto per il sentiero scende in direzione della SP98 . Seguendo la traccia ci portiamo a sinistra e poi allo spiazzo a destra ci portiamo sulla sterrata con le indicazioni del Lago delle Ninfee però noi dovremmo procedere a sinistra con il sentiero che dopo qualche metro sparisce. Rossano e Maurizio si incaricano di vedere in quale stato sia più avanti mentre io Luigi e Dino rimaniamo fermi in attesa di sapere qualcosa sul da farsi. Personalmente credo che non sia percorribile ma voglio avere la conferma dagli scout che sono entrati nel mezzo del bosco. Non vedendoli rientrare lascio la mia mtb nei dove si trovano gli amici ed inizio la discesa a piedi. Ogni metro che percorro il fondo diventa sempre meno visibile e così chiamo ad alta voce gli amici. Ritornano nella nostra direzione facendo presente che è possibile continuare ma il sentiero più in basso diventa molto brutto. Decisione da prendere…. Si ritorna indietro e si cerca un percorso alternativo… Tutti d'accordo giriamo le nostre mountain bike e risaliamo verso la provinciale dove vedremo cosa c'è di disponibile per arrivare senza troppi intoppi nuovamente in traccia. Controllate le mappe del GPS e delle varie applicazioni che abbiamo disponibili sul cellulare ripartiamo scegliendo un tratto di Provinciale, poco più di 1 km, per arrivare a Pian dei Cerri e girare a destra seguendo la stradina a destra che lascia la SP98 .
Cosi facciamo ed iniziamo una leggera salita che sebbene sia su una strada provinciale non è molto battuta dalle auto. Arrivati al bivio ci teniamo a destra e seguiamo via dell'Arrigo. Stradina stretta pochissime auto e un bel paesaggio con, finalmente, un po' di sole, anche se grosse nuvole bianche si aggirano ancora nel cielo. Al primo bivio, della strada, giriamo a destra seguendo le indicazioni per Lebbiano ed al bivio successivo ci teniamo ancora a destra per seguire via delle Croci. La stradina arriva in località Spazzavento dove giriamo a sinistra. Seguiamo adesso la strada dei Valloni e rimaniamo sempre sulla sterrata principale, senza mai deviare, fino ad arrivare dopo circa 1,5 km in località Baggiolino. Ci immettiamo nelle sterrate del Parco Museo del Poggio di Vallicaia, una bellissima zona dove ci sono tantissimi uliveti e ci portiamo su via della Poggiona seguendo quest'altra sterrata che nel primo tratto passa nel mezzo tra il bosco di macchia mediterranea e un grandissimo uliveto. Sarà così per i prossimi 3 e passa km poi al km 49,7, circa, deviamo a destra e seguiamo la sterrata che ci conduce su via per Treggiaia dopo un paio di tornanti in discesa. Guadagnata la strada asfaltata giriamo a sinistra ed andiamo ad attraversare il paese poi alla terza traversa a sinistra giriamo e andiamo a percorrere via dei Landi che con un bellissimo tratto tra una bella fila di cipressi che costeggia la stradina e sempre in discesa passiamo nel mezzo delle bellissime colline che qui fanno da contorno ad altri uliveti.
Raggiungiamo il bivio della SP4 e giriamo a sinistra. Ne percorriamo un bel tratto con la strada che sempre in leggera salita arriva al piccolo centro di Chiesanuova. Sarà il caldo, il primo caldo, ma guardando la borraccia noto che è nuovamente vuota e quando arriviamo all'entrata del paese troviamo aperta la Pizzicheria dove un bel cartello ci indica che qui si produce la più buona schiacciata della zona. Ci fermiamo e oltre alla scorta d'acqua qualcuno vuole anche assaggiare la specialità del luogo. Ci concediamo così un'attimo di pausa per far riposare le membra e il posteriore che da qualche ora è sempre incollato alla sella. Ripartiamo e ultimiamo la salita quando arriviamo al bivio dove giriamo a destra su via Fattignano. La percorriamo tutta, sono circa 3,5 km, di una strada non molto trafficata in cui incontriamo anche diversi biker e ciclisti che stanno percorrendo la strada nella nostra stessa direzione. Raggiunto il bivio con via Scopeti giriamo a destra ed entriamo nella frazione di Spedaletto frazione di San Casciano Val di Pesa. Passiamo nel mezzo del paese e proseguiamo ancora diritto e sulla destra si intravede, quasi nascosto tra le piante il piccolo campanile della Chiesa di Santa Maria a Casavecchia.(Sec. XIII) che superiamo e procediamo in direzione di Poggio Torselli. Quando troviamo il cartello, che indica la località, giriamo a sinistra e lasciando la strada asfaltata ci immettiamo nella bella strada sterrata che passa tra un bel vigneto e un uliveto arriviamo sulla stradina di via Montecapri che in un'eccezionale panorama ed in discesa ci porta al piccolo centro di Montecapri che attraversiamo nelle sue strette viuzze e arriviamo al ponte sul Raccordo autostradale Siena-Firenze e poco dopo raggiungiamo il nostro punto di arrivo. Siamo un po' stanchi, i km e il dislivello oggi si sono fatti sentire e non ci resta che sistemare i nostri mezzi all'interno della rimessa messaci a disposizione e poi tutti in camera per una bella doccia e poi la cena.
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